Formula 1, Verso il GP del Giappone tra Mercedes e tifone
PRO12, Zebre e Benetton sconfitte
F1 GP del Giappone, Jules Bianchi grave

Torna a far discutere la sicurezza dei piloti di Formula 1 dopo l'incidente di Jules Bianchi, le cui condizioni sono ancora gravissime.

AGGIORNAMENTO 19/11: Jules Bianchi è uscito dal coma artificiale indotto. Maggiori informazioni nel nostro articolo: Jules Bianchi Uscito dal coma artificiale indotto.

AGGIORNAMENTO 21/10: Un gruppo di lavoro appositamente istituito da Jean Todt, presidente della FIA, esaminerà l'incidente di Bianchi da tutti i punti di vista per avere una comprensione a 360° della faccenda. Il gruppo, oltre a presentare il risultato degli accertamenti, potrà fare delle proposte - che Todt seguirà - per migliorare la sicurezza. Il tutto entro il 3 dicembre. Vediamo la composizione del gruppo: Peter Wright (presidente), Ross Brawn (ex Mercedes e Ferrari), Stefano Domenicali (ex Ferrari), Gerd Ennser, Emerson Fittipaldi, Eduardo de Freitas, Roger Peart, Antonio Rigozzi (avvocato e giudice), Gérard Saillant (commissione medica) e Alex Wurz.

AGGIORNAMENTO 17/10: Nel frattempo che il silenzio sulle condizioni di Jules non fa certo ben pensare, anzi risulta inquietante, e che la mamma del pilota accusa i vertici della Federazione e gli addetti alla sicurezza di mancanza di responsabilizzazione, uno studio di specialisti tedeschi - basato sui dati registrati da un apposito sensore situato nelle cuffie dei piloti - ha rilevato una forza pari a 92G nel momento in cui la monoposto di Bianchi ha arrestato la sua corsa contro la gru. Si tratta di un valore sconvolgente: già una forza di 6G può causare svenimenti ed essere mal tollerata dal corpo umano. I più resistenti piloti dell'aviazione, quando riprendono un aereo in picchiata, possono superare i 10G e vengono considerati dei fenomeni. Un impatto con una decelerazione di 92G è al di fuori di ogni immaginazione e mai nessuno è sopravvissuto ad un incidente di tale portata: non possiamo che augurarci che Jules sigli un record e cominci a riprendersi al più presto.

AGGIORNAMENTO 13/10: Arrivano le dichiarazioni di Charlie Whiting, sotto accusa per essere allo stesso tempo colui che conduce le indagini e l'indagato. "Bianchi ha effettivamente rallentato, si è trattato di un problema di aderenza su bagnato. Jules è uscito di pista a 212 km/h, mentre nel giro precedente era transitato a 215 km/h, quindi aveva rispettato l'avviso della bandiera gialla", ha spiegato Whiting. Secondo il direttore di gara, però, la Safety Car in pista non era necessaria poiché "la Sauber era già stata quasi completamente rimossa, stava per essere posizionata oltre le barriere".

AGGIORNAMENTO 10/10: Sembra che le responsabilità dell'accaduto siano da attribuire sia all'organizzazione - per non aver usato la Safety Car e per aver esposto una bandiera verde nel punto dell'incidente, come visibile nel video -, sia al pilota che non avrebbe rallentato nonostante la doppia bandiera gialla di pericolo serio in pista, schiantandosi a circa 180 km/h contro la gru. Dai dati telemetrici sembra, infatti, che non siano stati riscontrati guasti meccanici o elettronici. Nel frattempo fa discutere che le indagini vengano condotte dall'indagato: Charlie Whiting è il responsabile della sicurezza dei Gran Premi e allo stesso tempo era il direttore di gara a Suzuka, cioè colui il quale avrebbe dovuto mandare la Safety Car in pista.

AGGIORNAMENTO 10/10: Accanto al pilota della Marussia i tifosi e gli appassionati di tutto il mondo con i loro messaggi e la presenza dei genitori - Philippe e Christine - e i suoi fratelli - Tom e Mélanie - arrivati ieri in Giappone. Il papà di Jules Bianchi ha rilasciato poche struggenti parole al quotidiano di Nizza "Nice Matin": "Jules è abituato a combattere, ora come in gara. Non avrei mai immaginato tanta solidarietà da tutto il mondo: Jules se lo merita, è un ragazzo straordinario. Ringrazio anche Jean Eric Vergne (che ha realizzato un adesivo per Bianchi, ndr.) e tutti i piloti che indosseranno il suo adesivo a Sochi".

AGGIORNAMENTO 09/10: La MotoGP va in Giappone e inevitabilmente si continua a parlare di sicurezza: il flag to flag e l'uso di erba sintetica sono argomenti centrali per le due ruote, ma l'incidente di Jules Bianchi è ciò che ha scosso maggiormente il mondo dei motori. Marquez - ad esempio - dichiara: "Mi auguro che Bianchi si riprenda e che si capisca l'errore fatto per evitarlo in futuro". E Rossi rincara: "La situazione di Jules è disperata; ha un gran talento, l'avevo conosciuto a Madonna di Campiglio. Come molti dicono Jules è stato sfortunato, ma non è possibile che una gara continui quando una gru blocca le vie di fuga: doveva entrare la Safety Car".

AGGIORNAMENTO 07/10: La famiglia del pilota diffonde, tramite il sito della Marussia, la notizia di un danno diffuso agli assoni dei neuroni. Danni di questo tipo possono causare conseguenze irreversibili. La famiglia tiene a ringraziare le persone di tutto il mondo che continuano a mandare messaggi di sostegno e il professore Gerard Saillant, Presidente della Commissione medica FIA, e il professor Alessandro Frati, neurochirurgo dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" inviato dalla Ferrari, giunti in Giappone per un consulto. Jules resta in terapia intensiva e le sue condizioni rimangono critiche.

AGGIORNAMENTO 07/10: I genitori del giovane pilota, giunti in Giappone, hanno dichiarato che le sue condizioni sono "critiche ma stabili".

AGGIORNAMENTO 07/10: Uno spettatore ha diffuso in rete un video che mostra la Marussia di Bianchi mentre arriva dritta contro le barriere, infilandosi sotto la gru, tra le ruote posteriori e il motore del mezzo. Per questo motivo Jules ha perso il controllo praticamente dove accaduto a Sutil, in curva 7, arrivando però frontalmente e a grande velocità proprio nel punto in cui si trovava la gru, passandovi sotto nella sua corsa verso le barriere.
Guarda il video qui: Video dell'incidente

L'accaduto

La dinamica dell'incidente di Jules Bianchi inizialmente non era chiara. È iniziato tutto con una sbandata di Adrian Sutil al giro 42 che ha colpito le barriere della curva 7. Un impatto abbastanza forte da danneggiare l'auto ma ben ammortizzato dalle barriere. In quel momento si è deciso di non far intervenire la safety car in quanto l'auto si trovava in un punto non invasivo della pista e bastava spostarla di poco per metterla del tutto in sicurezza dietro al guardrail. I commissari hanno esposto una doppia bandiera gialla prima della curva 7 e una gru si è occupata dello spostamento. All'improvviso il personale che si stava occupando dello spostamento dell'auto di Sutil ha iniziato a lanciare segnali di emergenza: in un surreale clima di apprensione, in attesa di capire cosa stesse accadendo, sono entrati la safety car e il team medico che si è precipitato presso la curva 7. Mentre ancora non era chiaro il motivo di tanta agitazione è arrivata la bandiera rossa e la gara è stata sospesa. Dalle inquadrature si riusciva a malapena ad intravedere una vettura dietro la gru, oltre alla Sauber di Sutil che si trovava davanti alla gru rivolta verso la pista. Tutti coloro i quali assistevano in quel momento alla gara si chiedevano come fosse possibile che una vettura avesse impattato il retro della gru dal momento che la pista si trovava di fronte alla stessa gru.

Come si spiega l'incidente

Pista GP Suzuka F1 2014 incidente Jules Bianchi

La pista di Suzuka del GP del Giappone: in curva 7 c'erano l'auto di Sutil e la gru contro cui si è schiantato Jules Bianchi

La vettura di Bianchi probabilmente era finita fuori pista intorno alla curva 16 e aveva percorso una via di fuga che metteva in collegamento la curva 16 con la curva 7, trovando il passaggio ostruito dalla gru. Risulta difficilmente spiegabile, infatti, l'ipotesi che Bianchi abbia perso il controllo della vettura in curva 7 similmente a quanto accaduto a Sutil. La dinamica, ad ogni modo, non è ancora nota e si tratta solo di supposizioni.

AGGIORNAMENTO 07/10: Uno spettatore ha diffuso in rete un video che mostra la Marussia di Bianchi mentre arriva dritta contro le barriere, infilandosi sotto la gru, tra le ruote posteriori e il motore del mezzo. Per questo motivo Jules ha perso il controllo praticamente dove accaduto a Sutil, in curva 7, arrivando però frontalmente e a grande velocità proprio nel punto in cui si trovava la gru, passandovi sotto nella sua corsa verso le barriere.
Guarda il video qui: Video dell'incidente

Le condizioni di Jules

Il pilota è stato estratto dalla vettura e portato immediatamente al centro medico, per poi essere trasferito in ambulanza al Mie General Hospital in condizioni gravi. Jules aveva riportato un grave trauma cranico ed è stato sottoposto ad intervento chirurgico per rimuovere l'ematoma. Dopo l'intervento il pilota è stato trasferito in terapia intensiva per essere monitorato. L'ospedale rilascerà un bollettino medico non appena in grado di fornire informazioni, soltanto dopo l'arrivo dei suoi parenti in Giappone che hanno preso il primo volo disponibile con scalo a Dubai. Smentite due notizie che erano circolate ieri: non è mai stato effettuato il secondo intervento chirurgico e non ha ancora ripreso a respirare autonomamente.

AGGIORNAMENTO 07/10: I genitori del giovane pilota hanno dichiarato che le sue condizioni sono "critiche ma stabili".

Informazioni su Jules Bianchi

Jules Bianchi ha 25 anni ed è un pilota della Marussia. Ha origini milanesi e passaporto francese, essendo nato a Nizza. Ha iniziato la sua carriera in Formula Renault prima di entrare nel vivaio Ferrari e diventare una promessa della Formula 1 nella quale esordisce nel 2013 con la Marussia. Nonostante l'auto poco competitiva, dimostra le sue qualità e rimane osservato dalla Ferrari che lo ha arruolato per testare gli pneumatici per il 2014. Quest'anno era riuscito addirittura a conquistare, a Monaco, i primi punti in F1 per lui e per la Marussia grazie ad un nono piazzamento.

Nel 1969 un membro della famiglia di Bianchi perdeva la vita: Lucien Bianchi, prozio di Jules, morì in un incidente durante dei test della gara di Le Mans schiantandosi con la sua Alfa Romeo un anno dopo aver vinto la prestigiosa gara endurance.

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Dal 2012 è membro indipendente del board della Juventus FC SpA. Dal 2011 al 2012 è stato membro della Sport Business Academy (SDA Bocconi School of Management e RCS Sport), nel Program Advisory Team. Maurizio Arrivabene durante i suoi anni in Philip Morris ha sempre seguito in prima persona la partnership con la Ferrari sia a Maranello sia sui circuiti nel mondo. Dal 2010 è inoltre membro della F1 Commission in rappresentanza di tutte le aziende sponsor della Formula 1. Una notizia importante, dunque, con un nome di spicco e già legato in parte al mondo Ferrari e alla Formula 1 che Sergio Marchionne spiega così: "abbiamo deciso di nominare Maurizio Arrivabene perché in questo momento storico della Scuderia e della F1 abbiamo bisogno di una persona che conosca a fondo non solo la Ferrari ma anche i meccanismi di governance e i bisogni di questo sport. 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Il GP di Abu Dhabi, ultimo del campionato di Formula 1 2014, termina con la vittoria di Lewis Hamilton che si aggiudica il titolo iridato. Vediamo le dichiarazioni di Hamilton e del suo rivale Nico Rosberg. Si conclude ad Abu Dhabi - che assegnava il doppio dei punti di un normale Gran Premio - il campionato 2014 di Formula 1 con la gara di Yas Marina sull'isola di Yas. Una corsa cominciata di giorno e terminata in notturna con l'uso di illuminazione artificiale che ha visto risplendere Hamilton con i colori dell'iride. Lewis Hamilton vince come si confà ai grandi campioni, senza troppi calcoli, senza troppe strategie, senza pensare ad accontentarsi di un terzo posto - che gli avrebbe dato comunque la vittoria -: comincia la gara balzando subito davanti, mostrando subito di non aver paura, di avere la vittoria nel DNA, e la conclude al primo posto. Dichiarazioni di Lewis Hamilton Dopo il GP di Abu Dhabi 2014, Hamilton è visibilmente felice e lo conferma twittando: "Wow! Questo è il più bel giorno della mia vita! Grazie a tutti per il vostro supporto". Dichiara anche: "non ho parole, voglio solo ringraziare tutti i fan venuti fin qui, la mia famiglia e il team che ha fatto un lavoro davvero incredibile durante tutto l'arco della stagione: senza loro non avrei raggiunto questo traguardo. Per me è ancora meglio della prima volta, anzi mi sembra questa la prima volta. È stata una battaglia avvincente per tutta la stagione, è indescrivibile spiegare quello che provo". Poi commenta la gara: "sono partito subito forte, poi potevo limitarmi a gestire la gara ma la macchina è stata fantastica, l'assetto perfetto. Nico Rosberg non ha mai mollato e ha lottato per tutto l'anno, è stato un avversario fantastico e mi dispiace che la macchina l'abbia tradito non consentendogli di duellare con me fino alla fine. È stato un avversario fantastico e professionale e mi tolgo il capello davanti a lui". Rosberg pensa già all'anno prossimo Anche Rosberg parla dei problemi tecnici che hanno condizionato la sua gara ma ammette: "non sarebbe cambiato molto, in fondo. Io ho continuato a crederci fino all'ultimo e ho spinto al massimo perché sono fatto così, ma devo fare i miei complimenti a Lewis che ha fatto una stagione migliore e meritava la vittoria. Dal canto mio, io sono soddisfatto di aver lottato con lui fino alla fine: sono cresciuto tanto e spero di poter fare ancora meglio nel 2015 concretizzando i risultati che ho ottenuto nelle prove".
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