Circuiti - Auto
F1 2011: tutti a Montecarlo. Solo il nome evoca una grande classica della formula 1 antica e moderna. Monaco è Monaco. E' l'unico vero cittadino esistente nel calendario iridato. Ovviamente Singapore e Valencia vengono considerati anch'essi quali "tracciati cittadini", ma Montecarlo è unica. Una pista in cui superare è quasi impossibile, in cui ogni errore è pagato a caro prezzo. Già, perchè Monaco è bella quanto fatale. Basta una traiettoria sbagliata, leggermente più larga, per arrivare a dare quella "pizzicata" sul muretto che può rivelarsi fatale. E' questo il fascino di Monaco, che ha reso immortali i vincitori di un Gran Premio immancabile nel circuito iridato. Mark Webber, a bordo del suo simulatore Red Bull ci ha spiegato un giro lanciato dei 3,3 km lungo il percorso monegasco. Si parte lanciati dal rettilineo di partenza, a 269 km/h. Staccata fino alla seconda marcia, per la prima curva, la Sainte Devote. Si snocciolano tutte le marce lungo la salita del Beau Rivage che porta alla Massenet, una lunga sinistra molto facile da sbagliare. E' qui che Fernando Alonso lo scorso anno, durante il sabato mattina, ha compromesso il suo week-end, danneggiando la scocca della sua Ferrari. Lunga sinistra che porta alla Curva del Casino, da raccordare immediatamente. Terza piena a circa 120 km/h. Breve rettilineo che introduce al trattico storico e, forse, più affascinante di Monaco: Mirabeau, una destra che scende, e che porta immediatamente a quella che è considerata storicamente la curva più lenta dell'intero Circus iridato: Grand Hotel Hairpin. 47 km/h da fare in prima, e lasciando la mano sinistra dal volante. Da li, doppia destra - il Mirabeau Bas ed il Portier che introducono nel famigerato tunnel. Staccata decisa che porta alla nuova Chicane, unico vero punto di sorpasso. Da li, breve allungo che porta ad una veloce sinistra, la curva del Tabaccaio, da fare in quarta marcia, a circa 160 km/h, che introduce in una veloce sinistra-destra e, subito dopo, staccata decisa per la chicane delle piscine. Breve allungo che introduce alla Rascasse, una 180 gradi a destra molto lenta. Da lì, piccola accelerazione verso l'ultima curva del circuito, l'Antony Noghes, una prima da circa 70 orari. Questo, un giro del circuito di Monaco.