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Daltonici e patente di guida

Molti si interrogano sul rapporto tra daltonici e patente di guida: chi soffre di daltonismo può guidare?

Un daltonico ha una percezione distorta o assente dei colori e ciò può causare dei problemi quando si trova alla guida di un veicolo, ad esempio nell'interpretare un segnale d'obbligo piuttosto che uno di divieto oppure un semaforo. Un daltonico può prendere la patente? Può guidare? Sono queste le domande cui Nuvolari risponderà.

Un daltonico può prendere la patente?

Tavola di Ishihara 8

Tavola di Ishihara per i test della vista.

La risposta è sì: un daltonico può prendere la patente. Questo secondo quanto previsto dalla normativa europea; in Italia, tuttavia, accade spesso che la discrezionalità del medico costituisca un fattore determinante per il rilascio della patente di guida ad un soggetto daltonico. Questo perché, nonostante quanto stabilito dall'UE, il codice della strada italiano prevede che si debba superare un test sul daltonismo per ottenere la patente (e rinnovare). L'art. 121 dice che "l'idoneità tecnica necessaria per il rilascio della patente di guida si consegue superando una prova di verifica delle capacità e dei comportamenti ed una prova di controllo delle cognizioni".

A riguardo il Decreto Ministeriale 8 agosto 1994, che recepisce la direttiva del Consiglio n. 91/439/CEE, all'art. 7 lettera a) subordina il rilascio della patente "al superamento di una prova di verifica delle capacità e dei comportamenti, di una prova di controllo delle cognizioni nonché al soddisfacimento di norme mediche, conformemente alle disposizioni degli allegati II e III". Tali allegati, modificati dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 30 settembre 2003, prevedono che vi siano i seguenti requisiti sulla vista:

  • "il candidato alla patente di guida dovrà sottoporsi ad esami appropriati per accertare la compatibilità della sua acutezza visiva con la guida dei veicoli a motore. Se c'è motivo
    di dubitare che la sua vista sia adeguata, il candidato dovrà essere esaminato da una autorità medica competente. Durante questo esame, l'attenzione dovrà essere rivolta in particolare sulla acutezza visiva, sul campo visivo, sulla visione crepuscolare e sulle malattie progressive degli occhi. Le lenti intraoculari non devono essere considerate lenti correttive ai fini del presente allegato".

E in particolare per veicoli delle categorie A, B, B + E e delle sottocategorie A1 e B1:

  • Il candidato al rilascio o al rinnovo della patente di guida deve possedere una acutezza visiva binoculare, se del caso con correzione ottica, di almeno 0,5 utilizzando i due occhi insieme. La patente di guida non deve essere né rilasciata né rinnovata se dall'esame medico risulta che il campo visivo è inferiore a 120° sul piano orizzontale salvo casi eccezionali debitamente giustificati da parere medico favorevole e da prova pratica positiva, o che l'interessato è colpito da un'altra affezione della vista tale da pregiudicare la sicurezza della guida. Qualora si scopra o si accerti una malattia degli occhi progressiva, la patente potrà essere rilasciata o rinnovata con esame periodico praticato da un'autorità medica competente.

Poiché le tavole di Ishihara fanno parte di un generico controllo della vista, molto probabilmente queste verranno sottoposte al candidato durante la visita medica e il non superamento di tale test potrebbe, a discrezione del medico, essere considerato un problema tale da pregiudicare la sicurezza della guida.

L'iter prevederebbe che il medico della scuola guida o della motorizzazione - se stiamo prendendo la patente da privatista - possa disporre accertamenti più approfonditi da parte di uno specialista. Ad ogni modo l'Unione Europea ha categoricamente escluso che il daltonismo possa essere considerato pericoloso: se ne parla "nell'allegato III della direttiva 91/439/CEE concernente la patente di guida. Il punto 6 dell'allegato, relativo a vista e guida, non fa menzione del daltonismo come condizione di disabilità che impedisca di ottenere la patente di guida". È anche grazie a queste disposizioni che oggi, molto più che in un passato grigio e insensibile, anche in Italia i daltonici possono conseguire la patente di guida. Ma a prescindere da questo spazio sfuocato della normativa italiana, è giusto che un daltonico guidi o può costituire un pericolo? Veniamo dunque alla seconda domanda.

Un daltonico può guidare?

Semaforo per daltonici

Un semaforo che risolverebbe i problemi dei daltonici alla guida

Anche stavolta la risposta è sì: un daltonico può guidare. Prima di valutare la sua idoneità a guidare, ci sono due premesse necessarie: la prima è che molti daltonici non lo sono abbastanza da non distinguere i colori di un semaforo; la seconda è che esistono diversi tipi di daltonismo (deuteranopia, cioè insensibilità al colore verde, protanopia, per il colore rosso, e tritanopia, per il colore blu) che possono influire in modo diverso sulla guida. Veniamo al punto: anche nel peggiore dei casi, i riferimenti nel valutare se un semaforo è di un colore piuttosto che un altro saranno solo diversi da quelli di un normale guidatore. Un daltonico alla guida, infatti, noterà quale segnalazione è illuminata, sapendo perfettamente dove si trovano il rosso, il giallo e il verde sul semaforo. Lo sanno bene i circa due milioni di daltonici italiani (circa uno su dodici).

D'altronde Paul Newman era daltonico e ciò non gli ha impedito di recitare nel film "il colore dei soldi". Gli ha impedito però di fare il pilota di aviazione, suo sogno di gioventù. Chissà che anche questa possibilità diventi alla portata dei daltonici in un prossimo futuro.

Leggi il nostro articolo per scoprire, intanto, le novità del nuovo codice della strada 2015.

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